lunedì 27 agosto 2012

Recensione: La ragazza di giada - Lisa See

"Da vivi, gli esseri umani amano. Da morti, continuano ad amare. L'amore che si estingue con la morte non è vero amore."




Titolo: La ragazza di Giada
Autore: Lisa See
Prezzo: € 16,60
Editore: Longanesi (collana la Gaja scienza)
Pagine: 357





Trama
Cina, XVII secolo. Peonia ha quasi sedici anni e come tutte le ragazze della sua età è già stata promessa in sposa dalla famiglia a un uomo di cui lei ignora tutto, persine il nome. Per il suo sedicesimo compleanno il padre uomo illuminato, per il suo tempo, che desidera per la figlia una formazione culturale completa, al di là delle condizioni di segregazione in cui essa vive - le regala una rappresentazione teatrale di un classico della letteratura cinese di epoca Ming: Il padiglione delle peonie, nella cui trama sembra rispecchiarsi il destino della ragazza. L'opera infatti racconta di una fanciulla che si lascia morire per amore pur di non accettare un matrimonio combinato. Proprio la sera della rappresentazione, Peonia incrocia lo sguardo di un giovane di cui si innamora a prima vista, riuscendo poi a incontrarlo fortunosamente altre tre volte. Ma il suo destino è segnato: dovrà sposare l'uomo che la famiglia ha scelto per lei. E anche Peonia, come la sua eroina, sceglie di lasciarsi morire per amore... E dopo la morte, dal mondo dell'aldilà, la voce di Peonia continua a raccontarci le vicende del mondo dei vivi.


Recensione
Io sono da sempre un'appassionata del mondo orientale,  al di là della storia in sé questo libro non poteva certo deludermi, infatti credo che il punto forte del romanzo sia proprio il contorno della storia d'amore, la cultura della Cina dell'epoca, quando alle donne, che a parità di peso valevano meno del sale, venivano fasciati i piedi in segno di classe superiore e di bellezza, limitando così loro il movimento e costringendole a stare entro le mura domestiche.
Altro lato molto interessante è quello sulle tradizioni cinesi sui funerali, gli spiriti e tutto ciò che riguarda quello che avviene dopo la morte, la divisione dell'anima in tre parti: una parte resta con il corpo per essere sepolta, una intraprende il viaggio per l'oltretomba e l'ultima rimane sulla terra per essere collocata nella tavoletta degli antenati.
Passando invece a parlare della storia, leggendo la trama devo dire che pensavo fosse abbastanza scontata e invece mi sono piacevolmente ricreduta, chiunque abbia sofferto almeno una volta riesce ad immedesimarsi facilmente nella protagonista e nel suo amore struggente che non si arrende nemmeno davanti alla morte.
E' una storia d'amore a 360 gradi, amore fisico e platonico, amore materno ma soprattutto amore per un opera che porta le ragazze a morire di fame per far sentire al mondo la loro voce e per avere almeno una volta nella vita il controllo del loro corpo.
Lo stile è scorrevole, è un libro che si legge tutto d'un fiato e che mi ha tenuta sveglia fino a tardi. Una nota che l'autrice ci fa sapere è che il romanzo è tratto da una storia vera, Il commentario del  padiglione delle peonie è un opera che esiste davvero, come sono esistite le mogli che lo hanno scritto.


Un capolavoro che consiglio a chi come me ama l'oriente ma anche tutti coloro che amano e basta. 

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